L’odissea di Edward Snowden, alfiere delle libertà e dei diritti umani nel mondo.



Di Andrea Atzori

I servizi segreti americani sono come un colabrodo. Stanno facendo acqua da tutte le parti. Dopo lo scandalo Wikileaks, scoppiato in seguito alla pubblicazione di documenti riservatissimi, da parte del suo fondatore, Julian Assange, già secretati come “segreti di Stato” dal governo americano, in cui si rivelano fatti compromettenti e vergognosi della guerra in Afganistan, nonché aspetti nascosti e sorprendenti della lotta diplomatica internazionale, che ha avuto l’impatto violento di bloccare il percorso distensivo tra i due blocchi, Est-Ovest, in cui è diviso, geo-politicamente, il pianeta; in questi giorni, un analogo caso rischia, fortemente, di rendere ancor più roventi i rapporti tra Russia e Cina da una parte ed Usa ed alleati occidentali dall’altra. Si tratta del caso sollevato dal giovane informatico della NSA, National Security Agency, Edward Joseph Snowden, che ha reso di dominio pubblico una realtà drammatica, tale da allarmare non solo i capi di Stato e le diplomazie di tutto il mondo, ma, persino, i comuni cittadini che vengono spiati quotidianamente, cosi come le istituzioni politiche ed amministrative dei loro paesi, attraverso il furto di milioni di dati, ricavati dalle intercettazioni telefoniche e dalle E-Mail, che a miliardi, in ogni momento, vengono aspirate ed assorbite dal sistema informatico gigantesco, fuori da ogni immaginazione, costruito a questo scopo dal governo americano. Dopo i tragici eventi delle Torri gemelle, che, oggi più che mai, si continua a dubitare se trattarsi di un vero attentato ad opera dell’organizzazione terroristica Al-Qaida, oppure di un complotto interno, ordito da parte di apparati segreti direttamente collegati con il potere centrale, con il proposito di destabilizzare il sistema, così come è avvenuto in Italia a seguito agli attentati terroristici di cui è stata vittima la nazione nei c.d. anni di piombo; su decisione presa dallo stesso organo istituzionale legislativo, cioè il congresso americano, a cui l’esecutivo chiese ed ottenne questa autorizzazione, vennero introdotte disposizioni limitative dei diritti e delle libertà democratiche, al fine di meglio prevenire il ripetersi di fatti tanto drammatici. Ma queste concessioni dolorose, non costituivano neppure la minima parte degli abusi alle norme ed ai principi della legislazione americana in tema di protezione e difesa delle libertà democratiche, che sono state in seguito poste in essere. Il trattamento disumano dei prigionieri accusati di terrorismo, l’inibizione di tutti i diritti di difesa e delle guarentigie costituzionali in tema di diritti umani, denotarono presto la deriva totalitaria assunta dal potere politico americano. Tanto furono marcate ed esorbitanti queste lesioni e violazioni del dovere giuridico di rispetto della dignità della persona umana, che non ci si spiega come mai, in seguito, non solo gli americani siano divenuti i più feroci e violenti trasgressori dei diritti umani nel mondo, ma , addirittura, si siano, ancora fino ad oggi, potuti continuare ad atteggiarsi come Nazione simbolo nella difesa di questi diritti nel mondo. Fino ad autoproclamarsi guardiani delle libertà democratiche in tutto il pianeta ed esportare questi ideali con la violenza delle armi. Con questa presunzione sono stati iniziati ed ancora continuano, gli attacchi ai paesi islamici del nord Africa, i cui regnanti sono stati spodestati e rovesciati con la violenza e trucidati. Hanno avuto la faccia tosta di chiamarla primavera araba.Tutto con l’avvallo ed il sostegno dell’O.N.U. Questa sorte sarebbe toccata anche alla Siria se non fosse per il veto imposto, in seno all’organizzazione delle nazioni unite, dai membri di diritto e permanenti di essa, Russia e Cina. Oggi, il nodo della Siria è sicuramente quello più scottante sul versante del mantenimento del periodo di pace nei paesi più industrializzati, sicuramente il più lungo dopo la fine della seconda guerra mondiale. Le guerre, infatti, ci sono sempre state, ma le hanno scatenate le nazioni più forti, contro i piccoli ed indifesi popoli dei territori più poveri ed emarginati. Gli uomini sono continuati a morire come mosche a causa delle guerre, senza toccare i signori dell’occidente. Tornando all’oggetto della questione, quelle autorizzazioni del congresso americano sono state strumentalizzate dagli esecutivi americani, al fine di erodere sempre di più, spazi vitali delle libertà democratiche. Fino al punto da distruggere ed eliminare totalmente, non solo i diritti della privacy individuale e personale, ma da utilizzare quei dati raccolti sulla vita privata di comuni cittadini, forniti, esclusivamente, per il trattamento di dati personali a fini pubblicitari, per scopi completamente diversi, e cioè quelli di sorveglianza perenne sulla vita di ogni uomo o donna, a fini politici e di lotte intestine per il potere, non solo interno allo Stato, ma anche esterno. Questo significa che se il governo americano volesse intaccare l’immagine pubblica di un leader politico di uno Stato nemico, al fine di destabilizzarlo, perché considerato scomodo, lo potrebbe fare solo rendendo di pubblico dominio fatti conosciuti tramite l’uso e la manipolazione degli strumenti informatici. A questo scopo è nata la NSA, un’organizzazione elefantiaca, a cui sono stati chiamati a concorrere e partecipare, le menti più brillanti, gli esperti più autorevoli del settore, il ramo delle intercettazioni di dati personali che viaggiano sulla rete internet e telefonica via cavo, ad altissima velocità. Vittime di questi sistemi sleali e vigliacchi, sono soprattutto personaggi politici, specie in campagna elettorale. Snowden ha avuto il coraggio di rivelare e denunciare questa realtà nascosta. Ora è ricercato come un criminale pericolosissimo, e rischia di fare la fine di Bradley Manning, il giovane militare che passò a Julian Assange le migliaia di file segreti che furono da lui pubblicati e per cui è stato, finora, costretto a vivere dentro all’ambasciata dell’Ecuador a Londra, in cui ha avuto asilo politico e da cui non può uscire, perché le forze dell’ordine inglesi lo arresterebbero subito, per estradarlo in America dove potrebbe essere condannato a morte. Manning, al contrario non riuscì a fuggire, perché rimase in America non essendo stato ancora scoperto. Purtroppo rivelò i suoi segreti ad un amico che poi informò l’FBI. E’ stato arrestato subito dopo e sottoposto a trattamenti di torture disumane e condannato all’ergastolo. Per non fare la stessa fine, Snowden è fuggito in aereo ad Hong Kong, ex colonia inglese ma oggi territorio cinese. Gli americani hanno chiesto l’estradizione alle autorità cinesi, che però, come ovvio, hanno rifiutato. Anche perché la notizia dello spionaggio di massa posto in essere da coloro che li hanno sempre accusati di essere loro cinesi, i responsabili della pirateria internazionale di dati tramite l’utilizzo di hacker, li ha mandati su tutte le furie, fino ad accusare gli americani di essere i peggiori fuorilegge esistenti al mondo nel furto di dati e notizie via internet. Basta pensare che con il loro sistema di spionaggio gestito dalla NSA, vengono immagazzinati ed archiviati miliardi e miliardi di dati che dovranno servire a costituire un sistema di controllo totale di tutte le comunicazioni scambiate nel pianeta Terra. Questi archivi saranno permanenti ed i dati inseriti non saranno mai cancellati. Al rifiuto dei cinesi di consegnare Snowden, gli americani hanno reagito male, muovendo minacce e ventilando ritorsioni, respinte con disprezzo dalle autorità cinesi. In cerca di un paese disposto ad offrirgli e garantirgli asilo politico, il ventinovenne fuggiasco ha fatto perdere di nuovo le sue tracce, fino a ricomparire all’aeroporto di Mosca, dove però, è rimasto bloccato, non potendo uscirne, essendo sprovvisto dei documenti necessari per entrare dentro al territorio russo. Infatti, nel frattempo, il suo paese di origine, gli USA, gli aveva anche revocato il passaporto. Viene costantemente, accompagnato ed assistito da una donna che fa parte dell’organizzazione di Wikileaks, inglese di nazionalità e stretta collaboratrice di Assange. Infatti, anche Snowden, come Assange ha subito chiesto asilo politico all’Ecuador. Il ministro degli esteri ecuadoregno ha risposto di prendere in considerazione la domanda, ma che ci vorranno, almeno, due mesi per definire la pratica. Nel mentre, da quattro giorni, la talpa degli americani è ancora chiusa nell’aeroporto di Mosca. Putin in persona ha dovuto rispondere alle minacce degli americani che pretendevano la consegna immediata del fuggiasco. Non avendo commesso alcun reato in Russia, costui non poteva essere fermato. Era e rimaneva un uomo libero di andare dove voleva. Ha rincarato la dose, affermando che queste persone ricercate dalle autorità USA come spie, erano solo dei dissidenti al sistema, in quanto non agivano per soldi ma per i loro ideali. Tutt’ora, il ricercato n.1 della polizia USA non può comprare un biglietto per l’aereo, in quanto privo di passaporto. Anche un eventuale volo verso l’Equador od il Venezuela, si presenta problematico, in quanto non esistono voli diretti da Mosca verso queste nazioni. Per cui l’aereo sarebbe, comunque costretto a fare scalo a Cuba. Per raggiungere il Sudamerica l’aereo deve passare sui cieli degli USA, e le autorità, com’ era da aspettarsi, hanno allertato i controllori di volo per non consentire, impedire, il passaggio dell’aereo in cui volasse Snowden. Inoltre è anche stato annunciato l’impiego dei caccia intercettori, per costringere all’atterraggio l’aereo. Se l’aereo non obbedisse, potrebbero anche abbatterlo come fecero con il DC9 ad Ustica. Una cosa è certa. Se costui è ancora in aeroporto, mentre proseguono frenetiche le trattative tra cancellerie internazionali, probabilmente, per lui le cose si stanno mettendo male. Se Putin insiste nel dire che non vuole rogne con gli americani, potrebbe essere che stia meditando la sua consegna nelle mani dei suoi aguzzini. Francamente, ritengo che perderebbe un’ottima occasione, quasi un regalo della fortuna, per prendersi una rivincita nei confronti di coloro che lo hanno sempre accusato di essere un nemico dei diritti umani. Speriamo non dimentichi gli attacchi subiti all’indomani della sua elezione con le proteste delle Pussy Riot e il concerto della Madonna americana, tenuto apposta per fomentare disordini di piazza contro di lui. Se Mosca desse asilo politico al giovane delatore delle nefandezze americane, sarebbe visto come un alfiere delle libertà democratiche e un salvatore dell’umanità dal giogo dell’oppressione americana su tutto il mondo. Questi sistemi globali di controllo delle comunicazioni planetarie, sono chiaro indizio del progetto politico militare degli USA di costituire un dominio imperiale su tutto il pianeta Terra.