Comunismo, democrazia e meritocrazia

Di Andrea Atzori

Il comunismo non è un delitto è solo un’ideologia. Dopo settanta anni di regimi comunisti, i grandi dirigenti mondiali di essi, hanno abiurato, scappando all’estero, con il tesoro dei loro Stati e lasciando i popoli nella miseria più assoluta. Non bisogna mai, però, commettere l’errore di confondere le ideologie con gli uomini da cui sono state rappresentate. Bisognerebbe avere il coraggio di mandare al macero i parassiti, i ladri, i corrotti fin nel midollo delle loro ossa, ma di riconoscere la verità e bontà di certi principi inalienabili. Con il comunismo è finita anche la democrazia, anch’essa per gli stessi motivi. Il principio di uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge è di stampo ideologico di sinistra. Vogliono eliminarlo dalla nostra costituzione, o, in modo eufemistico, come dicono, nel tentativo di camuffare la verità, riformarlo. Questo è un principio che non è suscettibile di riforma. Il ladro, il corrotto, il delinquente fin nel profondo delle midolla delle sue ossa, non può convivere con il principio di uguaglianza, tanto meno con il comunismo. Il tunnel nel quale questi turpi esemplari di uomini faranno infilare l’umanità, sarà quello dei peggiori mali immaginabili: crisi economiche, rivolte popolari, rivoluzioni e guerre mondiali. Per comprendere la vastità e profondità del male, bisognerebbe riflettere su un dato di fatto impressionante. Tutti i concorsi pubblici sono stati truccati, non solo per favorire i raccomandati, ma, addirittura, per svantaggiare i meritevoli. In pratica, sono state aperte, dalle commissioni esaminatrici, prima delle correzioni dei compiti e non dopo, come doveva essere, tutte le buste piccole delle prove scritte, in cui erano riportati i nomi dei concorrenti, non solo per promuovere i raccomandati, ma anche per bocciare i meritevoli e preparati, cioè i migliori,  coloro che rappresentavano ed esprimevano il meglio di un’intera collettività.Figuriamoci, poi, cosa accade agli orali di questi concorsi in cui la valutazione personale è il più possibile discrezionale! Un metodo di falsificazioni dei valori reali, elevato a sistema di politica nazionale, in base al quale l’incapace viene premiato ed il meritevole punito. Un assalto al bene da parte del male che verrà, storicamente, pagato a carissimo prezzo. Un danno incalcolabile per il progresso economico e sociale. Ma anche un crimine orrendo, che grida vendetta, che reclama condanna, che aspetta solo di essere punito a caro prezzo e di cui la storia sarà testimone. I tempi sono già maturi ed i segni sono univoci ed inequivocabili. Nessuno si illuda!