Un grande applauso al premier Mario Monti ed al suo governo: un’ottima riforma delle pensioni. Ora, approvarla subito!







Di Andrea Atzori




A dispetto delle previsioni giornalistiche, questa manovra economica ha superato  la prova del fuoco.  Lo stanno certificando le borse e le agenzie di rating. I giudizi positivi, sono unanimi  in tutto il mondo. Lo spread cala vertiginosamente ed i mercati finanziari si riaccendono e prendono vita e nuova forza.  La riforma delle pensioni predisposta,  è veramente quella che ci si aspettava, fin dall’inizio. Il presidente Monti ed il suo staff di specialisti non hanno deluso. Non solo è stato introdotto il sistema contributivo pro rata, per il calcolo delle pensioni, ma si sono quasi abolite del tutto le pensioni di anzianità. Inoltre, è stato introdotta la flessibilità in uscita dal lavoro, con un sistema di incentivi per chi rimane più a lungo e di disincentivi per chi, invece, ne  esce troppo presto. Com’era giusto e naturale che fosse. Queste innovazioni, proiettano il nostro sistema pensionistico verso il futuro e lo pongono di diritto tra quelli più efficienti e validi non solo in Europa, ma nel mondo intero.  La popolazione italiana è tra le più longeve al mondo, con un numero di pensionati esorbitante rispetto alla sua componente attiva. Si va troppo presto in pensione e si vive più a lungo, rispetto alle altre nazioni. Una situazione insostenibile, in un paese già oberato da un debito pubblico stratosferico. Abbiamo degli obblighi sia verso noi stessi che verso i nostri partner europei . Non possiamo far pagare agli altri le nostre comodità e lussi che non ci possiamo permettere. Una decisione certo impopolare, che il popolo italiano deve capire dall’alto della sua ragionevolezza ed  intelligenza. Questi non sono sacrifici, sono regole assai normali collocate nell’ordine naturale di dati di fatti inconfutabili ed incontestabili. E’ da considerare un privilegio concesso, questo dell’innalzamento di appena un anno per le donne e due per gli uomini del quarantennio contributivo richiesto per conseguire la pensione senza limite di età. Infatti, a mio modesto avviso, esso andava del tutto eliminato. Le pensioni di anzianità contributiva, non hanno alcuna ragion d’essere ed andavano abolite in modo radicale ed assoluto. Per cui, non esiste alcun motivo per lamentarsi. La ministra Elsa Fornero, si è commossa, parlando dei sacrifici imposti agli italiani. La vorrei rassicurare, ricordandole l’operazione di giustizia e di vera equità che ha introdotto nella nostra legislazione, salvando, con ciò, il nostro paese da un sicuro disastro. Le accuse di non aver colpito i grandi capitali sono solo in parte vere, in quanto, tanti beni di lusso sono già stati sottoposti ad onerose tassazioni, ed il clima è assai diverso da quello instaurato dal precedente governo, che non dimentichiamolo, era stato eletto dalla maggioranza degli italiani e si è dimesso troppo di recente per credere che il paese sia pronto a tante  profonde e incisive trasformazioni del suo assetto economico e finanziario, in un batter di ciglia. La sinistra lo deve capire. I sindacati si dovranno rendere conto che le misure predisposte sono una strada obbligata che  l’Italia non si può rifiutare di percorrere fino in fondo. Il fatto stesso che sia a destra che a sinistra siano scontenti, significa, chiaramente, che la linea disegnata dal programma di risanamento, ha seguito determinati, anche se, per forza di cose, ancora molto generici e sommari principi di equità sociale. Era importante, per adesso, cominciare con le priorità ineludibili, al fine di riavviare il processo virtuoso del risanamento economico, fattore indispensabile per riaccendere il motore dell’apparato industriale nazionale ed innescare quella dinamica positiva di crescita produttiva, indispensabile per  invertire la tendenza negativa verso la recessione e, quindi, la disoccupazione.  Spero, per parte mia, che le forze politiche e le organizzazioni sindacali dimostrino di possedere la forza morale necessaria per superare le divisioni di parte, con senso di responsabilità e nella consapevolezza del difficile momento che il nostro paese sta attraversando. L’orgoglio nazionale è un patrimonio comune di tutte le comunità territoriali, senza distinzioni di ceto o di censo. Basta pensare all’ unità espressa dal popolo americano nei giorni terribili dell’attacco alle torri gemelle. Non è possibile né credibile che il popolo italiano sia quello pusillanime e vigliacco rappresentato e dipinto dalla Lega nord. Ma se la Lega nord odia Mario Monti e disprezza le sue misure economiche dirette a salvare l’Italia, significa che queste sono orientate, veramente, al bene del paese. Per cui lancio un appello, a tutte le forze politiche, a mettere da parte tutte le loro divisioni, in queste ore drammatiche e cruciali per il destino della nazione, al fine di riprendere quel dialogo istituzionale indispensabile per la convivenza civile all’interno della nostra società.  Questa manovra economica va approvata subito ed integralmente!