Corruzione e lobby gay in Vaticano. Papa Bergoglio confessa.


Di Andrea Atzori

Papa Bergoglio ha ammesso l’esistenza di corruzione e lobby gay in Vaticano. Cioè, le lotte per il potere vengono fatte con prestazioni di natura sessuale di carattere omosessuale. Insomma, nessuno in Italia ne parla, neppure i telegiornali, e non scoppia alcuno scandalo. Gli organi informativi ignorano, totalmente, la notizia. L’opinione pubblica è assente, fa finta di nulla, come se niente fosse successo. Connivenza, collusione del popolo. Ricordo che quando ero ancora un fanciulletto di appena nove anni, mio padre, poichè la nostra casa stava davanti alla chiesa, mi buttava giù dal letto, ogni giorno alle sette del mattino, per andare a suonare le campane, in quanto il parroco era rimasto solo, perchè nessuno andava più a messa. Erano tutti poveri e comunisti. Il prete celebrava da solo, con me chierichetto di appena nove anni. Poi venne Papa Giovanni XXIII° e il suo concilio vaticano II, che riformò tutta la chiesa in senso più democratico, e la gente ricominciò a riempire gli edifici religiosi. Arrivò anche il benessere economico ed il popolo non smise più di pregare. Il mistero del totale disinteresse del popolo, alla scoperta della corruzione dilagante dentro all’istituzione ecclesiastica è da ricercare in questa verità. Il popolo sta troppo bene per essere disturbato da queste idiozie. L’omosessualità dei cardinali può anche venire alla luce in modo trasparente, perchè alla gente non importa niente. Finchè sta bene. Sono sepolcri imbiancati? Lasciamo perdere, meglio non citare frasi evangeliche, se questo è il vangelo che praticano. Quello che predicano non mi interessa. Per questo motivo nessuno vuole ammettere che le dimissioni di Benedetto XVI sono state decise più da questi segreti inconfessabili, venuti a galla per merito delle grandissime qualità investigative di qualche giornalista di frontiera, che non dalla tarda età del pontefice. Lo stato di salute dei Papi e la loro età avanzata non ha impedito loro di stare al potere fino alla morte. C’è solo da chiedersi quanto sia grande l’ipocrisia di questi altissimi prelati, che reggono le sorti della Chiesa di Roma. E’ proprio il caso di dire che vedono solo la pagliuzza che sta davanti all’occhio dell’altro, ma non la trave che sta davanti al loro. Però sono tutti santi e da santificare. Saranno tutti in paradiso, quando moriranno? E quelli che sono già morti? Maledicono e condannano al fuoco eterno i gay, ma loro costituiscono intere lobby di potere fondate sulla loro, pressochè, generale natura omosessuale. Un privilegio, anche questo, di casta?