La vigilia dell’intervento militare americano in Siria. La tensione estrema degli eserciti schierati, in attesa prima della battaglia

 
Di Andrea Atzori
 
Gli Stati uniti d’America sono di nuovo sul piede di guerra in medio oriente. La Siria è solo l’ennesimo piccolo Stato arabo sull’orlo di essere risucchiato dal buco nero USA. Questo gusto di attaccare, schiacciare ed invadere piccoli ed indifesi avversari, è stato un hobby assai poco divertente degli americani. I media occidentali, cantori ed araldi della forza ed invincibilità dell’esercito statunitense, ancora oggi, si dicono certi assolutamente, della non ingerenza militare nel conflitto da parte di Russia e Cina, per il terrore di cui costoro sarebbero pervasi, solo alla vista della potenza della flotta militare Usa. Insomma, non sarebbero in grado di dispiegare un valida opposizione all’attacco proditorio contro un piccolo ed indifeso Stato loro alleato. La mia impressione e premonizione dello scontro quasi inevitabile è che le difese di Assad siano già pronte; e siano state preparate con cura e saranno gestite proprio da russi e cinesi. Non ci sarà un immediato scontro navale, non necessario in questa prima fase. Ma la guerra sarà combattuta con i missili dall’una e dall’altra parte. Molta tecnologia d’avanguardia russa ha bisogno ed aspetta ancora di essere testata in un vero campo di battaglia. Quale migliore opportunità di questa, trovandosi ad essere messa alla prova proprio contro il suo peggiore ed agguerrito nemico? Il mostro sacro in persona? Dalla flotta Usa, partiranno i missili tomahawk, verso il territorio siriano. Dalle postazioni missilistiche già schierate in territorio siriano partiranno i missili Yakont russi. Missili terra aria, la cui particolare caratteristica e senso dell’esistere è quello di centrare i navigli nemici, anche in alto mare. La loro velocità, precisione, potenza distruttiva ed impercettibilità è un frutto ineguagliato della moderna tecnologia militare mondiale. Lunghi oltre sette metri, possono essere armati anche con testate nucleari. E’ capace di spezzare in due una portaerei, lasciandola senza scampo. Se si dovesse passare, come scontato, ai bombardamenti aerei, stile kosovo, come già preannunciato, entrerebbe in azione il sistema missilistico antiaereo denominato S300. Già pronto all’uso da parte dei tecnici russi e cinesi. Capace di ingaggiare battaglia con uno stormo intero di aerei di ultima generazione e di abbatterne anche settanta in una sola volta. Veri gioielli della tecnologia militare mondiale, lustro delle forze armate russe e cinesi. L’esito della guerra dipenderà, principalmente, da questo primo impatto, che sarà, di sicuro, di una violenza inaudita. Se gli americani subiranno perdite ingenti in armi ed uomini, saranno, gioco forza, costretti ad alzare il livello dello scontro. Fallito l’attacco via mare e cielo, essi organizzeranno un tentativo di invasione via terra. Probabilmente dal territorio giordano. In questa seconda fase la guerra comincerà ad evolversi da semplice evento locale ad uno più complesso, assumendo le forme di conflitto regionale, investendo tutti i protagonisti già interessati dai vari drammi delle guerre scatenate sul loro territorio dagli Stati uniti, con esiti a dir poco catastrofici. In primo luogo a scendere in guerra sarà l’Iran a cui si uniranno tutti gli altri, l’Iraq, il libano, l’Egitto. Sarà a questo punto che Russia e Cina cominceranno a far confluire armi e truppe dentro al cuore stesso della battaglia. La discesa dei cinesi sarà un fenomeno degno di memoria. Gli Usa si vedranno costretti a combattere la vera grande guerra dei nostri tempi, lontano da casa loro. Senza potersi scoprire più di tanto a causa del timore di un attacco cinese dalle coste del pacifico. Gli eserciti russi e cinesi scenderanno come tsunami, direttamente sul terreno dello scontro. In concomitanza, avrà luogo anche la grande battaglia navale ed aerea. La discesa in guerra anche degli altri alleati occidentali, non si farà attendere. A questo punto potremmo parlare di conflitto mondiale vero e proprio. Il cui esito finale è già conosciuto, in quanto scritto nel destino della razza c.d. umana. In realtà, più brutale e violenta di ogni altra specie animale.