Subito dopo la denuncia del premio Pulitzer Seymour Hersh, riprendono gli attacchi chimici in Siria.



Di Andrea Atzori
A fugare ogni dubbio circa la paternità degli attacchi con armi chimiche in Siria, a carico delle popolazioni civili, oggi circolano notizie diffuse dalle fila dei ribelli, che altre bombe chimiche sarebbero esplose, provocando numerosi morti. Sarà una semplice coincidenza che questo avvenga proprio all’indomani della pubblicazione dell’articolo del premio Pulitzer Seymour Hersh, in cui si divulgava la notizia che ci sarebbero prove che inchiodano i ribelli per la responsabilità sugli attentati chimici di Agosto che fecero migliaia di morti? E come giustificare le accuse ad Assad, il presidente siriano, anche per questi ultimi eccidi, se il suo arsenale chimico è già stato smantellato sotto la vigilanza e la supervisione ONU e trasportato dagli americani in Italia, dove ancora si trova, in una base militare NATO?
La verità inconfessabile è che il segretario di Stato Kerry sta ingaggiando una lotta per dare il via ad un’azione militare in Siria, con il Pentagono che vi si oppone. I ribelli hanno già perso la guerra e pretendono l’intervento della Nato, senza il quale non hanno speranze. Per poter agire, la Nato ha bisogno di pretesti per accusare Assad di crimini di guerra, onde poter apparire, dinanzi al mondo intero, non come aggressore spietata alla ricerca continua di nuove fonti di energia e popoli da colonizzare ma salvatrice di popoli oppressi, cioè impegnata nella ennesima missione di pace.
Se questa non è la solita presa in giro per l’opinione pubblica mondiale, lascio a Voi lettori, decidere!
In ogni caso, teniamo pure in ben conto la circostanza che anche in relazione all’attentato terroristico di Agosto, ogni possibilità di incolpare Assad era esclusa, per il semplice fatto che proprio in quella zona, la periferia di Damasco, erano già presenti gli ispettori ONU, per accertare la verità di altre precedenti accuse, sollevate sempre dai ribelli, di uso di armi chimiche da parte dell’esercito regolare siriano. Ed era molto improbabile che Assad fosse tanto sciocco da usare il gas sarin proprio dinanzi agli occhi degli ispettori ONU. Inoltre, si trattava di un territorio in cui i lealisti avevano ormai quasi il completo controllo. Non lontano si stavano ancora svolgendo scontri tra i due eserciti e sarebbe stato assai rischioso far esplodere ordigni chimici in prossimità del campo di battaglia. Il gas avrebbe potuto uccidere tutti coloro che si trovavano nelle vicinanze.

Tanto premesso, se il mondo ancora continua a spalleggiare gli statunitensi, o nessuno ha ancora capito nulla, oppure tutti sono in malafede ed è inutile ogni tentativo di spiegare la verità dei fatti. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!