Berlusconi vola da Putin in Crimea, per indurlo a cedere, su vassoio d’argento, la testa di ASSAD.

Di Andrea Atzori

Intanto Berlusconi, fiutato il pericolo, l’intervento russo in Siria, al fianco di Assad e dell’Iran, vola in Crimea da Putin per indurlo ad accettare la sua proposta. Una nuova coalizione internazionale come quella da lui stesso voluta ed imposta a Putin, impropriamente chiamata “forza di pace”, che sotto il comando NATO, scatenò la guerra del Golfo, proprio quella che ha causato tutti quei mali che oggi si vorrebbero eliminare con un’altra coalizione formata con gli stessi criteri. Impresa di cui Berlusconi, non cessa e non cesserà mai di vantarsi. Putin stesso giurò di non ricaderci mai più. 

Ma solo l’asino si sa, riesce a non ricadere due volte nello stesso errore! Impresa difficilissima. Berlusconi prepara per Putin lo stesso destino riservato a Gheddafi. Quando le forze NATO arriveranno a Mosca, Berlusconi stesso, sarà  al comando dell’esercito italiano che lui avrà spedito in Russia al fianco degli alleati nordatlantici, per appendere la testa di Putin sul cornicione del Cremlino! Si può ben capire che l’ex premier italiano, anticomunista fin nelle midolla delle ossa e fascista sfegatato, l’erede di Mussolini, non può essere amico della sua stessa bestia nera, nientemeno che il presidente della Russia, ed ex direttore generale del KGB, i famosi servizi segreti russi. Sarebbe come andare a letto con il proprio nemico più odiato! 

Assad verrà abbandonato al suo destino. Obama ha ripetuto in varie occasione la sua decisione. La guerra all’ISIS e quella alla Siria sono inscindibili, fanno parte dello stesso programma. ASSAD, il presidente siriano, deve andarsene, possibilmente cadavere. Ma non se ne andranno i terroristi musulmani. Non sparirà il Califfato. La Siria, come Iraq e Libia, sarà preda di guerra dei guerriglieri ISIS. Che infatti, hanno preso possesso di tutti i territori mediorientali in cui gli USA hanno sovvertito i legittimi regimi al potere. 

Da lì, infatti, nasce e proviene il c.d. terrorismo islamico. Dalla lotta, fomentata da Washington, tra Stati musulmani di fazione Sunnita o Sciita. In ossequio alla dottrina del “divide et impera”. Gli Stati Uniti, alleati dei Sunniti, che costituiscono il 90% della popolazione musulmana, in particolare l’Arabia Saudita, garantiscono l’occupazione permanente dei territori occupati alle formazioni di guerriglieri di cui si sono serviti per questa lotta. L’Iran, Sciita, abbandonato dalla Russia, dovrà ingoiare il rospo. L’asse, economico-militare, con la Cina si spezzerà. La Russia rimarrà isolata nel suo momento più grave e difficile.

 Il cuore di Putin batte per l’occidente cristiano, è in occidente, alla corte dei sovrani europei che lo considerano, però, solo una pulce da schiacciare. Pagherà caro il suo sogno di fregiarsi del premio Nobel per la pace. Dovrà accontentarsi di essere stato chiamato “angelo della pace” da Papa Francesco. Ben sapendo che questo tipo di angeli, sono destinati sempre a fare una bruttissima e prematura fine. Non sono fatti per questo mondo, ma per un aldilà, che sicuramente, neppure esiste. Una scusa per scaraventare nella tomba, gli uomini odiati e di intralcio all’imperialismo statunitense.

Per questo motivo è molto facile e molto più comodo assegnare questo titolo di “angelo della pace” che non un premio Nobel per la pace. Premio che al presidente russo non verrà mai riconosciuto. Infatti, la vera pace, quella auspicata dall’occidente, è solo quella concepita da colui che questo riconoscimento ha già ottenuto, Mister Obama, il presidente americano. Una pace che vola sulle ali dei cacciabombardieri americani spediti nelle città condannate a distruzione totale, a sganciare caramelle al tritolo per la gioia dei bambini musulmani ed ucraini!