La Nato scatena l’inferno in Siria. La Russia convoca il consiglio di sicurezza Onu e promette conseguenze gravissime.

siria distrutta.Putin Trump 1

 

Di Andrea Atzori

La Siria è stata colpita dai missili Nato questa notte. Putin convoca il Consiglio di Sicurezza Onu e minaccia gravi conseguenze.

La conseguenza più plausibile sarebbe quella che attaccasse la base militare USA di Al Tanf, con una pioggia di missili e raid aerei, oltreché l’assalto delle truppe di terra. Un attacco, tra l’altro legittimo sotto il profilo del diritto internazionale, in quanto l’esercito USA in Siria vi si trova come forza invasiva senza mandato ONU e quindi in contrasto con il diritto internazionale.

La Siria agisce invece sulla base del diritto di difesa garantito dalla sua costituzione nazionale. Ma dubito che lo farà ed altre possibilità di rappresaglia oltre alle vuote lamentele non esistono. In guerra non si può fare come i cani che abbaiano solo ma non mordono mai.

Se in Siria è impossibile per i russi uno scontro armato con l’occidente, c’è da chiedersi cosa ci siano venuti a fare, dal momento in cui, prima o poi ne verranno, comunque, scalzati. Se non è in Siria per difendere il suo territorio da chiunque, non solo dai terroristi islamici che pure, comunque, sono un braccio armato degli USA, la Russia cosa ci è venuta a fare? Forse a dividersi le spoglie di una preda ormai cadavere con gli altri Stati coalizzati, come Turchia, Arabia Saudita, Israele, Stati Uniti?

Che infatti, hanno in questo conflitto solo finalità ed interessi predatori, nel rispetto della loro particolare natura di potenze parassite e colonizzatrici, così come storicamente espresse dallo Stato ottomano e da quelli anglosassoni

Se gli Usa sostengono il terrorismo, la sua presenza in Siria non è finalizzata a combattere ISIS, ma anzi a difenderlo, e quindi non può essere giustificata. La stessa lotta dei russi contro il terrorismo è priva di senso, dal momento in cui esiste un arbitro superiore, gli USA, che decide il destino di questo scontro, manovrando dall’alto quelle fila che rimettono in piedi, come fa un burattinaio con le sue marionette, uno dei contendenti, l’ISIS, non appena venga sopraffatto. E’ una vera follia del XXI°secolo!

L’obbiettivo USA è e resterà sempre quello di invadere e occupare la Siria, impadronendosi dei suoi pozzi petroliferi. Per cui questa guerra non finirà mai, finché i terroristi sauditi non avranno piegato la resistenza della Siria e i russi non se ne saranno andati.

Infatti, con questi raid missilistici ed aerei, stanno facendo terra bruciata. Le città siriane sono solo un ammasso di rovine, uno scheletro privo di vita, una carogna, un cadavere immondo e puzzolente. A Raqqa, dopo i bombardamenti USA, circa 20.000 cadaveri si trovano ancora sotto le macerie in stato avanzato di decomposizione e putrefazione.

Una devastazione impressionante provocata proprio da quelle nazioni che giustificano questa loro impresa ripugnante sia materialmente che moralmente, proprio appellandosi alla superiore forma di civiltà da loro, storicamente, espressa.

Non solo, ma mentre americani e turchi stanno avanzando, la Russia se ne sta beata solo a guardare, mandando, ogni tanto, qualche timido messaggio di richiesta di moderazione. Si scatena solo contro la carne immonda da cannone dei terroristi islamici pronti a morire pur di avere accesso al paradiso promesso dalla loro religione.

Come avevo preventivato, questa guerra è molto lontana dall’essere vinta per la Russia, la sua conclusione è solo un miraggio e il destino di Assad è sempre in bilico. Essa contiene in se già i presupposti della terza guerra mondiale, in quanto rientra nell’ottica dell’imperialismo globale, un progetto di dominio militare anglosassone esteso a tutto il pianeta Terra.

Quindi anche Russia e Cina dovranno cedere inchinandosi a queste potenze e non è sicuro che i loro leader abbiano la forza morale sufficiente per opporre quelle difese di cui, addirittura, sovrabbondano. Hanno solo paura della morte, garantita proprio dagli arsenali atomici posseduti, che non lasciano scampo alla possibilità di sopravvivenza di alcuna forma di vita su questo pianeta.

Paradossalmente, mentre, proprio i popoli ricchi, c.d. civili, non la temono, gli asiatici pare siano invece predisposti a calarsi le braghe. Questa guerra è destinata ad estendersi anche all’Asia, divenendo così globale. Ma la Russia ha la mentalità dell’orso, non attacca ma si chiude a riccio nella sua tana e reagisce solo se costretto, rispondendo al suo istinto di autoconservazione.

Inoltre, all’orizzonte in Siria, si profila già lo scontro militare tra Iran ed Israele. L’Iran non potrà mai farcela da solo e immagino che la Russia non abbia in mente di intervenire, se analizziamo il tutto alla luce degli eventi di questa notte in cui l’occidente continua, impunemente, ad aggredire il territorio siriano.

Accadrà che l’Iran rimarrà solo a combattere contro USA ed Israele che minacciano perfino di invadere il territorio iraniano. Dopo questo strike missilistico coalizzato sulla Siria, il terrorismo islamico tornerà più forte di prima in Siria, sapendo di essere protetto dai suoi potenti mandanti.

Senza uno scontro diretto con gli Stati Uniti, tutti i tentativi e gli sforzi di Mosca di normalizzare la vita dello Stato siriano sono destinati ad un misero fallimento. I contendenti coinvolti nei vari fronti caldi in cui si decideranno i destini dei popoli di questo pianeta, sanno bene che non esiste soluzione politica alle loro controversie, ma solo militare.

Problemi terribili lasciati fermentare per secoli, in attesa di un accordo politico che non arriva mai. Solo scambi di accuse, insulti; vuote, inutili discussioni prive di senso, su quale forma di Stato sia da privilegiare, quella democratica o altra autoritaria.

Incapaci di comprendere che ogni popolo è detentore di un diritto inalienabile a decidere lui la forma di Stato che preferisce, senza interferenze esterne il cui unico scopo non può essere se non quello di defraudarlo proprio di quella libertà di vivere secondo gli usi ed i costumi, le tradizioni, ereditati dai suoi avi. E più il tempo passa più diviene difficile o, addirittura impossibile, arrivare ad un componimento delle fondamentali questioni pendenti sul tavolo della diplomazia.

Non esistono leggi o principi del diritto internazionale che consentano l’uso della forza per motivi umanitari senza la preventiva autorizzazione ONU. Il veto opposto dalla Russia a questo proposito è fondamentale per capire la direzione verso cui stanno marciando gli occidentali.

La rivendicazione di una pretesa di agire da soli, senza mandato ONU, in caso di presunta violazione di diritti umani, è flagrante lesione dei principi fondanti delle Nazioni Unite.

Ad un membro permanente del Consiglio di sicurezza ONU non si può impedire di esercitare il diritto di veto, essendo proprio questo il sistema su cui è basata, fondata, l’organizzazione delle Nazioni Unite.

Senza la Russia non esiste ONU. Infatti sono gli esiti della seconda guerra mondiale le fondamenta su cui è ancora eretta questa organizzazione. Per distruggere questo assetto e costruirne un altro diverso, ci vuole un’altra guerra mondiale. Ed è questo a cui mirano gli euro-americani ed il loro braccio militare, la NATO.  

La popolazione civile siriana per salvarsi e sopravvivere, dovrà esodare in massa dalla sua terra, in quanto è più sicuro vivere alle pendici di un enorme vulcano ancora in attività che nel proprio paese, ormai devastato da un conflitto ferocissimo, in cui viene espressa tutta la bestialità annidata dentro al profondo della natura che si fa chiamare umana, ma che invece, è la peggiore tra tutte le altre forme di vita del pianeta terra!