Il Libano non finirà come la Siria. Una nuova guerra in Medio Oriente, non sarà più solo regionale.

Il Libano non finirà come la Siria. Una nuova guerra in Medio Oriente, non sarà più solo regionale.


di Andrea Atzori


Gongola il sionismo internazionale per la devastazione ed il saccheggio di Beirut in Libano, in seguito all’esplosione con 160 morti le cui colpe sono state attribuite ad Hezbollah, che, in ogni caso, è già in stato di guerra con Israele.

Che il Libano sia sempre stato teatro delle scorrerie militari israeliane è conclamato, i cieli del Libano non splendono dei colori nazionali ma del paese da sempre suo invasore. Per scaricare il loro contenuto di morte su Damasco, i caccia di Netanyahu da sempre usano le rotte libanesi.

Che sia ormai giunta l’ora però, che Tel Aviv renda I suoi conti a Russia e Cina per la sua strafottenza è cosa di cui, in questi giorni, si dovrà tenere conto, considerato l’ultimatum, che il generale Shoigu, ministro della difesa della Russia, gli ha già intimato.

Oggi si parla di una guerra siriana allargata al Libano. Ma nessuno sembra rendersi, pienamente, conto del fatto che la guerra in Siria è già finita e che l’esercito russo ha occupato tutto il territorio che prima era sotto il controllo dello Stato islamico.

Resta da saldare il conto con gli americani che occupano la zona di Al Tanf e rubano il petrolio siriano, ma la questione è già al tavolo dell’ONU e prima o poi, per evitare uno scontro diretto con la superpotenze asiatica, dovranno abbandonare quel territorio.

Inoltre, i tempi sono cambiati in tutto il Medio Oriente. Paesi come l’Egitto, la Giordania, gli Emirati Arabi, la stessa Turchia, non sono più alleati di Israele nello scontro con i territori palestinesi occupati e con il Libano.

Infatti, essendo ormai stati infranti e disattesi gli accordi su Gerusalemme ed i territori palestinesi, si è assistito ad una ricompattazione, favorita dal ritorno sulla scena internazionale dell’esercito russo, del fronte arabo antisraeliano, per cui non solo Israele dovrà adesso ballare da sola, ma rischia, fortemente, di vedersi le truppe russe e cinesi, oltre che quelle di altri Stati Arabi, schierate ai suoi confini.

Il momento è drammatico anche perché da più parti si parla di uso di ordigno nucleare miniaturizzato, per quanto riguarda l’esplosione di Beirut. La Russia ha già inviato suoi specialisti per condurre le indagini e nel caso in cui si venisse a scoprire una verità del genere, sarebbero dolori amari per Netanyahu.

Da aggiungere, se non bastasse, che il rollio dei tamburi di guerra si è propagato anche nell’Africa settentrionale, con il conflitto già in corso in Libia tra potenze per ora solo regionali ma che minaccia di coinvolgere sia l’Europa che la Russia e se del caso, persino la Cina.

Quindi sarebbe ora che si dessero tutti una calmata se vogliono evitare di finire nella graticola. I tempi sono cambiati e non esistono più le condizioni geopolitiche di una volta per le c.d. primavere arabe che con la stagione più bella dell’anno non hanno proprio niente di cui spartire!!