Putin va alla crociata contro l’ISIS in Libia, sotto braccio a Renzi e Berlusconi.

Di Andrea Atzori.

 

  

Il grande inganno consiste nel fatto che la guerra scatenata dall’ISIS è su procura USA.

Tra l’altro, oltre alle prove dei finanziamenti ed agganci a livello politico degli americani con questa organizzazione, c’è anche il fatto che quasi tutti i capi e tantissimi guerriglieri del c.d. Stato islamico, non sono arabi ma di cittadinanza europea ed americana, persino canadesi.

Concepita e pianificata apposta per raggiungere lo scopo di organizzare forze crociate da scatenare contro i già più che martoriati popoli di tutte le nazioni arabe, tranne finora, Arabia Saudita, appunto perchè alleata Usa e patria dei guerriglieri di Al Qaeda.

Il medio oriente tutto e l’Africa settentrionale, verranno poste sotto il tallone militare del Vaticano. La religione e la civiltà musulmana scompariranno dalla faccia di questa terra. Un genocidio, concettualmente, neppure immaginabile, eppure reale. Intere metropoli rase al suolo. Stracolme di cadaveri puzzolenti, carogne divenute cibo per topi od altri animali spazzini. In cui l’aria infetta non permette neppure di avvicinarvisi.

Eppure Putin, nonostante la stessa Russia sia ancora sotto attacco della Nato, promette a Renzi di partecipare a questo massacro sotto l’egida dell’ONU, la cui ferocia non rasenta ma supera, addirittura,  quella del terzo Reich. Nonostante l’esperienza già vissuta dell’attacco all’Iraq di Saddam Hussein, conclusasi nel modo che conosciamo, anche per colpa dello stesso Putin, che non esercitò, neppure in quel caso, il diritto di veto in seno al Consiglio di sicurezza ONU.

Se fosse vero che l’ISIS combatte l’occidente, la Russia avrebbe dovuto, per il suo interesse, addirittura armarlo e finanziarlo, come sta facendo la Nato con l’esercito di paramilitari e militari Ucraini e come ha fatto con lo stesso ISIS in Siria ed in Libia. Ma l’ISIS è creatura USA e Putin lo sa bene.

Quando le armate crociate vanno a bombardare le città arabe, non lo fanno per distruggere l’ISIS, che infatti ne esce sempre più forte, ma per portare morte e distruzione dentro le metropoli arabe, destinate a diventare un cimitero per milioni di poveri esseri, pur essi umani, abbandonati alla ferocia senza limiti della cristianità occidentale.

Il detto secondo cui l’asino ci casca una sola volta, non vale in questo caso, per Vladimir Putin. Infatti, l’asino parrebbe meno sprovveduto!