Rudy Guede intervistato da Franca Leosini sul programma RAI “storie maledette”.

Di Andrea Atzori

Rudy Guede, come noto, è l’unico condannato che sconta la sua pena per l’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia, nella sua casa in affitto, che condivideva con altre studentesse. E’ stato condannato con sentenza definitiva, prima degli altri imputati, in quanto, su consiglio dei suoi avvocati, costui ha scelto il rito abbreviato. Altri imputati, l’italiano Raffaele Sollecito e l’americana Amanda Knox, sono stati assolti con formula piena, con sentenza ormai definitiva, passata in giudicato, per non aver commesso il fatto, sul presupposto che le indagini condotte dalla procura della repubblica di Perugia e dagli investigatori del RIS, siano state negligenti e del tutto inaffidabili. Le conclusioni del processo sono state tratte da studi condotti da università americane, cioè della stessa patria di origine di una degli imputati, la Knox. La conseguenza inevitabile sarebbe quella per cui, le risultanze processuali, del tutto destituite di fondamento dalle Corti penali che hanno sentenziato sulle imputazioni mosse ai due fidanzati di razza bianca, sono però state considerate affidabili ed idonee a condurre ad un giudizio di colpevolezza per l’altro imputato, quello nero, l’unico a pagare per questo delitto; seppure in sentenza, costui risulti condannato per concorso con altri. E’ evidentissima e stridente, la disparità di trattamento, che implica un prezzo insostenibile da pagare, per la credibilità di uno Stato di diritto. In questa intervista di Rudy Guede a Franca Leosini, viene ripercorso tutto l’iter giudiziario di questa drammatica e triste vicenda. La considerazione più amara è la constatazione che gli avvocati di Rudy Guede si siano dimessi entrambi dal loro incarico, subito dopo che la trasmissione è andata in onda. Giustificando questa loro decisione con il semplice fatto che il Guede avrebbe infranto il loro ordine di non parlare. Infatti, finora, costui aveva osservato un rigoroso silenzio su tutta la sua tragica vicenda. Fino a spingere l’opinione pubblica a credere che la sua scelta fosse determinata dalla accettazione da parte sua, dello “status quo”. Insomma, appagato dalla sentenza della sua condanna, dapprima all’ergastolo, poi a trent’anni di reclusione, ed infine ridotta a 16 anni. Oggi, parla e dichiara apertamente e chiaramente, di non accettare di essere il solo imputato a pagare per questo omicidio, pur essendosi da sempre dichiarato innocente. Ad un’esplicita domanda della Leosini, risponde di volersi avvalere del suo diritto di chiedere la revisione del processo. Rimane il mistero sulla condotta dei due suoi legali che si sono dimessi dal loro incarico, in segno di dissenso e dissociazione per la condotta del loro assistito. Un comportamento del tutto inspiegabile. Forse per loro andava bene la massima che campeggia su questo servizio? Nero trovato, colpevole trovato? Cioè il ben collaudato sistema della giustizia all’americana?

N.B. Magistrale la Leosini!

Il video dell’intervista lo trovate quì, a quest’indirizzo. Per tutti coloro che se lo fossero perso.

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-64c39f86-4d87-420a-a248-61c8073b78fc.html