Carabinieri e studentesse a Firenze, una abbinata non proprio felice.

Di Andrea Atzori

 

A Firenze accadde, non molto tempo fa, un altro fatto analogo, in cui una pittrice americana, fidanzata con un ragazzo milanese da cui si era appena lasciata, all’uscita dalla discoteca, rimorchiò un ivoriano e se lo portò a casa. Costui la rimpinzò di droga, ci fece sesso e poi la uccise. Dopo l’arresto confessò e la storia finì così.

 

Episodi di squallida quotidianità, in cui stavolta a fare scalpore c’è il fatto che le persone coinvolte nello scandalo sono due tutori dell’ordine, carabinieri, appunto, che avrebbero accompagnato a casa con l’auto di servizio le due studentesse ubriache e drogate, appena uscite dalla discoteca. Un’opera buona, parrebbe, che invece si è trasformata in un dramma. Infatti sono stati entrambi denunciati per violenza sessuale.

 

L’aggressione si sarebbe scatenata all’ingresso del palazzo in cui le due donne abitavano. Divergono le ricostruzioni dei fatti da parte di presunte vittime e presunti stupratori. Mentre le prime affermano essere state accompagnate all’interno del palazzo dagli agenti in divisa senza il loro consenso, gli altri, al contrario dichiarano di essere stati invitati dentro casa dalle ragazze.

 

La violenza si sarebbe consumata nelle scale per una coppia e nell’ascensore per l’altra. E’ in corso l’analisi del DNA sui reperti biologici rintracciati sui vestiti delle vittime e nei luoghi in cui il fatto è stato compiuto. Una vicenda gravissima che infanga l’arma dei carabinieri, anche perchè è stata usata l’auto di servizio per compiere questo ignobile atto. Ma uno dei carabinieri, quello più anziano, di circa 45 anni sposato con un figlio, si è recato dal magistrato che coordina le indagini con  il suo avvocato per dichiarare che effettivamente, ha consumato un atto sessuale con la studentessa che lo accusa, ma che costei era consenziente.

 

All’obiezione secondo cui il consenso non si presume in persona ormai preda di sostanze alcooliche o stupefacenti, ha risposto di non essersi accorto che costei fosse non in condizioni di intendere e di volere. C’è chi sospetta sul fatto che i carabinieri consumarono l’atto sessuale sulle scale e sull’ascensore, piuttosto che in casa. Se le studentesse avessero, veramente, deciso di avere un rapporto sessuale e fossero perciò consenzienti, li avrebbero invitati ad entrare in casa. Ho l’impressione però, che la questione non sia decisiva.

 

Forse furono i militari che non vollero entrare. Infatti, dentro quella casa abitavano anche altri studenti. O forse erano solo molto focosi e non volevano perdere tempo, anche perchè erano in servizio. Molto spesso, accade, che le donne la danno molto facilmente ai tutori dell’ordine. Sono attratte dal senso di forza che ispira il possesso delle armi e dalla divisa. In genere i dirigenti della P.A. sono assai apprezzati e stimati dalle belle donne che ambiscono saltare ogni ostacolo nella loro carriera amministrativa pubblica. La corruzione in Italia è infinita e ingovernabile, in particolare per questi motivi. Dietro ogni successo nella vita di relazione c’è sempre un do ut des.

 

Non dico oltre, per quanto riguarda i concorsi ed i favoritismi nell’assegnazione delle cariche o gli esami di abilitazione alle professioni, in particolare quella di avvocato o di insegnamento nelle scuole statali. Uno scandalo infinito a cui non esiste rimedio nè fondo. Tutto è oleato dal sesso. Siamo ancora al tempo dello “Ius primae noctis”come auspicato e praticato dai clericali fin dal profondo Medio Evo.

 

La liberalizzazione della donna ha fatto arretrare l’umanità di millenni. La società umana sta sprofondando sotto lo zunami dei femminicidi e delle violenze domestiche e sessuali. Il rapporto uomo donna si è incrinato, forse definitivamente, mentre si rafforza quello tra persone dello stesso sesso. Una nuova Sodoma e Gomorra.

 

Il senso di sicurezza ed il fascino che le istituzioni pubbliche hanno il potere di diffondere nell’universo femminile è qualcosa di estremo che sfugge alla capacità di comprensione della mente umana. Le donne hanno la presunzione di usare le Istituzioni come gli uccelli usano gli alberi per farci il nido. L’antitesi della democrazia e persino della pari opportunità usata solo a senso unico. La rovina del paese passa per questa abominevole strada. Il fascismo si libera ed esce dalla porta sul retro della democrazia.

 

La situazione, per quanto riguarda la vicenda fiorentina, è comunque ancora avvolta nel mistero e non sarà facile accertare la verità. Per esempio non si capisce come le presunte vittime abbiano potuto filmare la scena senza che i loro presunti violentatori le bloccassero immediatamente. Infatti, ciò induce a credere proprio il contrario, cioè che tutto si sia svolto nella perfetta buona fede delle persone coinvolte. La situazione non è così semplice come può sembrare a prima vista. Se l’uomo può essere violento nei rapporti con l’altro sesso, bisogna sempre tenere conto del fatto che ci sono anche donne assai infide, perfide e imprevedibili nei loro comportamenti e nel loro relazionarsi con il sesso.

 

Anche l’attrazione e il fascino del potere è un’arma a doppio taglio. A volte chi lo detiene non si rende conto di essere esposto più degli altri ad eventuali azioni di ricatto morale e materiale. Per questo motivo condivido l’opinione di chi condanna le persone coinvolte in questa vicenda, per il semplice fatto di essersi esposte ad un tale rischio, anche se fossero stati convinti, in buona fede, di essere stati assecondati, o, addirittura adescati, per questo rapporto. Un pubblico ufficiale, per rispetto in primo luogo della divisa che indossa, non può mai abbassarsi a questi livelli vergognosi anche per un uomo qualunque.

 

Il fatto, comunque, che queste ragazze fossero drogate od ubriache non incide necessariamente, sulla liceità o meno del rapporto. Infatti accade che le ragazze moderne si droghino o ubriachino proprio per favorire l’approccio al rapporto sessuale ed aumentarne il piacere. Per cui non è determinante questa circostanza. Ogni volta bisogna verificare la realtà di fatto della situazione in atto. Che poi abbiano desistito dall’urlare solo per la minaccia rappresentata dalle armi possedute dai carabinieri è cosa del tutto destituita di fondamento.

 

Pare una abbia dichiarato che il video del telefonino si sia attivato per errore, in quanto avrebbe voluto invece premere il tasto del telefono per chiedere aiuto. Insomma, aveva paura di gridare ma non di telefonare per i soccorsi. Affermazioni, palesemente, contraddittorie. Per conoscere la verità dovremmo aspettare ancora, nella speranza che pressioni di forze esterne, come ad esempio interessi corporativi dell’arma dei carabinieri oppure quelli sempre latenti e minacciosi delle istituzioni diplomatiche statunitensi, come accaduto in altre numerose circostanze, non abbiano ad inquinare il percorso naturale della giustizia.

 

 

Nota Bene. Il cantante Battiato perse l’incarico di assessore alla cultura della Regione Sicilia per avere dichiarato che il parlamento era pieno di donne disposte a tutto pur di raggiungere le vette del potere. In effetti il fenomeno esiste non solo negli scranni parlamentari, ma in tutta la società ormai strutturata in questo senso.