Lo spartiacque tra democrazia e dittatura è la corruzione. Politici ignoranti sono sempre indizio di democrazia malata.

Unione europea
Di Andrea Atzori
Il debito pubblico di uno Stato ne limita la sovranità, in quanto i suoi problemi politici, sociali ed economici, consentono agli Stati creditori di interferire nei suoi fatti interni.

Da questa asfissiante interferenza non ci si può liberare se non con le guerre. Un’eventualità che oggi in Europa, tra Stati ormai legati al carro del patto atlantico, è, non dico impossibile, ma inconcepibile.

Uno Stato pieno di debiti è già preda dei poteri finanziari stranieri. La sovranità nazionale è finita per sempre. L’unica possibilità è quella della nascita di un’entità politica sovranazionale, cioè gli Stati Uniti d’Europa. Ma con il populismo e l’anti-europeismo imperversante, questa possibilità già lontanissima, si rende ancor più difficile e complicata, in particolare se la Brexit verrà posta in essere.

In passato questi problemi di condizionamenti imposti alla sovranità nazionale di un paese, si risolvevano con le guerre. E’stato il caso, ad esempio, della Germania, dopo la sconfitta nel primo conflitto mondiale. Infatti, la mole ingente dei debiti di guerra, la indussero ad affilare le armi e prepararsi ad un nuovo scontro finalizzato a liberarsi dal cappio che le avevano stretto attorno al collo.

Come si può ripagare un debito pubblico nato per volontà ed esigenze di politica internazionale, non interna? In pratica quel debito venne imposto dagli Stati occidentali più ricchi per risolvere il problema costituito dall’Italia, un paese con il più forte partito comunista europeo.

Erano gli anni ottanta quelli del governo Craxi e la guerra fredda era al suo apice. La politica statunitense nei confronti dell’Italia, diretta a renderla succube ed asservita aveva subito il suo primo forte impulso con la fine programmata del governo Moro. Si trattava però di spazzare via quel mostro che attanagliava come una palla di piombo ai piedi il sistema capitalistico occidentale, cioè il partito comunista italiano.

L’unico metodo possibile e immaginabile era quello di tenere sotto controllo il sistema finanziario italiano, limitandone l’autonomia, realizzando il completamento di quella operazione iniziata con il condizionamento sempre più marcato della sovranità politica.

Erano gli anni in cui il Fondo Monetario InternazionaleF.M.I., costringeva i paesi più poveri specie del terzo mondo, a indebitarsi tramite la concessione di prestiti che non potevano mai essere restituiti e ripagati a causa degli alti tassi di interesse ed anche per la povertà congenita di quei popoli.

La finalità era quella di ridurre fino ad azzerarla, la sovranità nazionale dei paesi debitori. La spinta impressa alla macchina da guerra americana andava di pari passo con la guerra finanziaria e commerciale di tutto l’apparato produttivo occidentale mirato a divorare le economie più deboli, proprio come un feroce felino fa con le sue prede.

In Italia il fertile terreno per l’attecchimento delle ideologie socialiste era costituito dall’estrema povertà della popolazione. Infatti lo strato sociale più basso in cui trova il suo humus più propizio l’ideologia comunista, è quella del proletariato. I proletari sono quelli che non possiedono niente, tranne la loro stessa prole. Non avevano una casa, un’auto di proprietà, i figli laureati.

Quei prestiti ottenuti dal F.M.I, erano destinati a finanziare la c.d. politica del mattone, in virtù della quale tutti gli italiani avrebbero avuto una casa di proprietà, facendoli rientrare, a pieno titolo, nella classe della borghesia facendoli uscire dalla condizione di nullatenenza in cui erano stati relegati da un passato che sprofondava nella notte dei tempi.

Cominciarono a votare partiti non più di estrema sinistra ma prima di centro e poi di destra anche estrema. Basti pensare che in Italia i proprietari di case superano anche l’ottanta per cento, mentre in Germania, la maggioranza della popolazione vive in case d’affitto.

L’unica soluzione per risolvere questo assillante problema era, infatti, quello di indebitarli fino all’osso del collo con i prestiti comunque imposti per precisa decisione politica delle Nazioni più ricche del pianeta, concedendo loro somme enormi, di valore quasi incalcolabile, a tassi di interesse che negli anni avrebbero prodotto frutti tanto elevati da rendere impossibile non solo la restituzione del capitale, ma persino dei soli interessi.

Infatti, finora l’Italia non ha ripagato una sola lira del debito originario, che anzi non solo è aumentato, ma continua a crescere a velocità folle, ma solo un’infima parte degli interessi su quelle somme. Insomma quella del pagamento dei debiti contratti dall’Italia è un’impresa non solo impossibile ma anche pazzesca il solo immaginarla.

La verità è che il paese è ormai legato forte, mani e piedi e non può neppure muoversi, tanto è stato reso impotente ed assoggettato. La sua sovranità è partita per sempre, specie se chi pretende di riconquistarla sono partiti politici come quelli al governo che per espressa loro decisione politica, sono aggiogati e, fermamente, avvinti alle volontà politiche delle cancellerie occidentali.

Diciamocelo chiaramente, questi movimenti o partiti politici, non sarebbero mai arrivati al potere se non avessero giurato fedeltà totale ed incondizionata agli Stati leader del patto atlantico. Questo per rendere ben coscienti gli sprovveduti elettori di queste forze politiche, resi ciechi dalla fiducia senza condizioni loro accordata, che niente potrà mai mutare nella posizione dell’Italia in campo internazionale e che la situazione di sottomissione incondizionata agli organi di governo sovranazionale europeo, è del tutto irreversibile.

Chi ha sempre promesso di battersi fino in fondo per rovesciare questa realtà di fatto, ha solo provato, riuscendoci, di approfittare della loro buona fede. Il cammino che attende l’Italia è quello già sperimentato nel caso della Grecia.

Una sempre più veloce caduta dentro al vortice della crisi economica, con il peggioramento delle condizioni economiche degli strati più poveri della popolazione.

E c’è da chiedersi anche se questa operazione di ascesa verso il potere quasi assoluto ed incontrastato di queste forze politiche non sia stato proprio programmato a tavolino allo scopo precipuo di realizzare questo piano diabolico di arricchimento dei sempre più ricchi ed impoverimento dei sempre più poveri!