L’avvilente evoluzione della vicenda del terrorista italiano protetto da Stati esteri.

di Andrea Atzori

Ritengo  sia incontestabile la concordanza di tutta l’opinione pubblica e della stampa nazionale sul caso Battisti. Infatti dalla lettura di quotidiani e post via internet, gli italiani sono assolutamente sicuri che la colpa del rifiuto del Brasile all’ estradizione del terrorista sia  da attribuire al nostro stesso paese a causa della giustizia relativa che vi sarebbe amministrata. In parole povere l’Italia non gode della fiducia internazionale per poter essere considerata un paese civile. Da ultimo, anche il nostro presidente della repubblica ha affermato che la causa della resistenza degli Stati esteri ad estradare i terroristi sia dovuta all’incapacità della classe politica italiana di far comprendere la verità dei fatti sul fenomeno del terrorismo italiano. Considero che i governanti stranieri non avessero e non abbiano proprio alcun problema a comprendere da se stessi, quale sia stata realmente  l’origine e la consistenza della minaccia sovversiva che queste organizzazioni hanno rappresentato per l’Italia. Ma il fatto stesso che nel nostro paese l’opinione pubblica sia orientata in questo senso lascia, francamente, allibiti e disarmati. Qualcuno, addirittura, si è riallacciato alla corruzione imperante nel mondo politico e nella società civile, per giustificare l’inaffidabilità della nostra magistratura, ben sapendo che questa ha le mani  legate a causa del fatto che il popolo ha mandato al potere il partito degli evasori fiscali. Si è strumentalizzato il mancato accertamento della verità sul terrorismo dei c.d. anni di piombo, per affermare che in Italia i servizi segreti, il potere politico e la magistratura avessero concordemente deviato le indagini verso settori dei movimenti rivoluzionari di sinistra, per coprire le responsabilità di quelli di estrema destra. Ben sapendo, però, che non solo il terrorismo c.d. nero, ma, anche quello c.d. rosso erano tutti manovrati dagli stessi poteri e preordinati allo stesso identico disegno diretto a “destabilizzare per stabilizzare”. In pratica, si da il via alla solita tecnica di illusionismo diretto a scambiare le carte in tavola per confondere l’osservatore. Certo, è vero che i terroristi neri sono tutti andati assolti, perché era un disegno ben preciso quello di far ricadere le colpe sugli anarchici od i comunisti. Ma è altrettanto vero che le stesse Brigate Rosse  siano state funzionali a questo disegno. Perché la vera gravissima colpa del popolo italiano era il fatto che in quegli anni avesse partorito il più potente partito comunista del mondo occidentale. Bisognava destabilizzare il potere, allo scopo di riportare l’asse dell’equilibrio politico verso la destra più estrema. Il problema di democrazia che stiamo vivendo è da ricercare nel fatto che l’Italia non ha avuto la necessaria libertà di seguire il suo naturale percorso verso la democrazia, in quanto vastissimi settori della società civile non erano pronti per accettare l’evoluzione che i tempi moderni avevano preparato in seguito alla ventata di libertà che la democrazia aveva apportato al paese dopo la caduta del regime fascista. I principali responsabili sono, ovviamente, le classi privilegiate, l’aristocrazia intellettuale, e quella clericale. In Italia, oggi, per fare carriera in qualunque settore, bisogna essere figli di papà. Questo lo dice l’OCSE che ci ha classificati agli ultimi posti nel mondo in quanto a giustizia sociale. Siamo il paese in cui lo stipendio in genere è un fatto che è ancorato alla situazione economica della famiglia di origine. Peggio di noi nel mondo fa solo il Messico! Per questo chi dice che la Francia, la Gran Bretagna o gli USA non si fidano della giustizia italiana perché sarebbe repressiva e senza rispetto per i principi democratici, dice una sonora sciocchezza  e dimostra di voler confondere le acque. Perché  sa bene che le potenze occidentali erano unanimi e concordi con le forze reazionarie al fine di reintrodurre un sistema aristocratico ed antistorico al solo fine di tagliare le gambe al progresso che minacciava di trasformare la società italiana in senso democratico e popolare. Ma se questo progresso era condivisibile nei loro paesi, nel nostro era considerato una mostruosità dovuta al comunismo. Assolutamente falso, in quanto, come si è sperimentato, il partito comunista, in Italia, è diventato una forza democratica, che tuttora viene accusata di essere una minaccia per i privilegi aristocratici e clericali. La deriva oscurantista ed antidemocratica dell’Italia, infatti, non solo continua tuttora, ma sta diventando un rischio sempre più concreto man mano che il pensiero di sinistra perde presa e consistenza sul terreno politico e sociale. Questo significa chiaramente, che il mostro, il drago inseguito e combattuto  dai cavalieri  bianchi riesumati dall’antico mondo delle leggende celtiche è l’ansia di giustizia e verità del popolo italiano, destinato a non avere pace finchè non sarà ripristinato il suo diritto a stare al passo con i tempi. L’Italia è il paese in cui nella pubblica amministrazione i posti si tramandano di padre in figlio, dove gli studi legali sono formati da decine di componenti della stessa famiglia, basta leggere le targhette, dove i giudici sono prevalentemente figli di giudici, i baroni universitari si distribuiscono in famiglia gli incarichi, gli ospedali fanno altrettanto. Siamo in pieno scandalo parentopoli! Conoscete le lottizzazioni dei posti alla RAI, fatte con le guerre all’ultimo sangue tra i titani dei diversi schieramenti politici. In pratica alla RAI, gli uomini ivi annidati, nascono, vivono e muoiono come a casa loro. La struttura arcaica del nostro Stato da “ancien regime” è già nei fatti, anche se non ancora introdotta nell’ordinamento giuridico. La minaccia non solo per la democrazia ma pure per la nostra integrità territoriale nazionale proviene sempre da destra. Le altre nazioni del mondo occidentale non erano certo votate alla difesa ed al sostegno dei militanti di sinistra pretesi rivoluzionari. Esse erano le più interessate a recidere il processo di avanzamento democratico e civile imboccato dal nostro paese. Le c.d. Brigate Rosse erano funzionali a questo disegno. Per questo gli esponenti di questi movimenti si sono sempre rifugiati in Francia e quivi sono stati protetti . 
Non credo che gli italiani non se ne rendano conto, ma piuttosto che abbiano perso ogni senso di orgoglio nazionale, oppure che non lo abbiano mai avuto, a causa del proprio Dna che nei secoli, dal crollo dell’impero romano, si è venuto formando sotto la schiavitù dei popoli nordici.