La distanza abissale tra Gianfranco Fini e Giorgio Napolitano.




Di Andrea Atzori





La mia coerenza morale mi fa apprezzare e stimare molto più Gianfranco Fini piuttosto che Giorgio Napolitano. Infatti questi due personaggi della politica italiana hanno percorso uno stesso sentiero professionale ma all’inverso. Mentre il primo ha dimostrato una grande forza e fermezza di carattere, nell’uscire dalle spira del biscione PDL, in seguito alla verificata e provata incompatibilità di Berlusconi con il sistema democratico, in quanto insofferente ed intollerante a rispettare i principi della costituzione repubblicana, al contrario il secondo si è rivelato assai privo di questi scrupoli morali, tanto da spingere il partito che impersonava l’opposizione democratica, ad aderire alla richiesta del nemico delle libertà costituzionali, di un governo delle larghe intese, cioè un’alleanza che prelude ad una fusione tra le due forze politiche, man mano che il partito di Grillo eroderà sempre più la terra sotto i loro piedi. Ecco, oggi Gianfranco assume la figura monumentale di un eroe se paragonato a Giorgio la cui immagine si è sovrapposta a quella di Berlusconi. Giorgio e Silvio sono ormai due compari avviati verso la stessa meta, la fine della democrazia e l’inizio della dittatura fascista. Lo stomaco di Gianfranco non ha potuto digerire quello che invece Giorgio non ha avuto difficoltà ad assimilare. 


N.B.  Ho sempre sostenuto che Berlusconi è come un buco nero e che ad avvicinarcisi troppo si fa la fine delle stelle e dei detriti spaziali che vengono risucchiati al suo interno per sempre, fino a scomparire allo stato di particelle subatomiche. Quello che avevo predetto sta accadendo! Il PD e Napolitano è questo che volevano? Credo proprio di sì!