A Monaco accordo USA Russia, per una tregua d’armi in Siria

Di Andrea Atzori

Tra Kerry e Lavrov, è stato condotto a termine un negoziato per il cessate il fuoco in Siria. Naturalmente, si tratta solo dell’ennesima presa in giro dell’opinione pubblica mondiale.

La guerra in Siria, non è finita, perchè non può finire. Non possono concludersi accordi di cessate il fuoco, con un’organizzazione terroristica come ISIS, nemico principale dello Stato siriano, dal momento in cui la Russia con ciò, già dimostra di avere mollato non solo Assad ma tutta la causa siriana! La Russia si è già estraniata dal conflitto siriano. Ha prevalso, ancora una volta il suo egoismo nazionale. L’Isis tornerà a prevalere sulle forze siriane ed iraniane, ormai prive della copertura aerea russa.

Proprio adesso che Assad si era avvicinato più a Putin che a Rouhani. Nonostante la tregua, ISIS continuerà a combattere e Turchia ed Arabia Saudita a sostenerla. E’ stato questo il regalo migliore che Putin potesse fare agli Stati Uniti ed alla Nato. Le forze jihadiste si ricompatteranno. L’intervento militare russo si trasformerà in una disfatta. Lavrov, il ministro degli esteri russo, temeva che la Russia venisse costretta a combattere su due fronti. Quello ucraino e questo siriano. Insomma, a prevalere è il solito terrore dell’Orso accerchiato.

Intanto le forze nemiche potranno riorganizzarsi e ricompattarsi. Sia in Ucraina che in Siria, la Russia è arrivata ad un passo dalla vittoria finale, ma non ne ha saputo approfittare. Anzi, vi ha proprio rinunciato. Un atteggiamento molto strano, quasi irrazionale. Pare temano di vincere le guerre. Combattono solo se costretti e solo per il minimo indispensabile. Subito dopo, desistono.

La tregua d’armi conclusa con gli americani, è anche un riflesso del nuovo asse anti islamico costituito tra cattolici ed ortodossi. Kirill e Francesco hanno deciso l’eliminazione, dalla faccia di questa terra, della civiltà islamica. La Crociata si è fatta globale. A tutti era sembrato chiaro che la determinazione della Russia a proseguire nei combattimenti, nonostante i negoziati di pace di Ginevra, fosse finalizzato a conseguire una vittoria sul terreno di battaglia tale da mettere al riparo la sorte del governo Assad. Invece, a quanto pare non è così.

Anche le affermazioni di Medvedev, premier russo, appena antecedenti il summit tra Lavrov e Kerry, secondo cui la guerra in Siria non si può vincere solo con i raid aerei, sono una dimostrazione chiara del fatto che la Russia non ha alcuna intenzione di  portare il suo sostegno ad Assad fino alle sue estreme conseguenze. Gli analisti politici e militari, infatti, erano stati tutti concordi, fino a questo punto, che la vittoria fosse già, saldamente, in pugno delle forze alleate della Siria. Da un momento all’altro si aspettava il tracollo definitivo del fronte anti Assad. Dopo la notizia dell’incontro tra Benedetto e Kirill, tutto è cambiato. Non ci vuole molta fantasia a capire cosa sia successo.

Infatti Putin, non parla più. Parla invece, il primo ministro Medvedev, e tutti possono ben capirne il motivo. Infatti, quest’ultimo è più occidentalizzante di Putin. I due si sono passati di mano la patata bollente. Anche sui presunti aiuti umanitari alla popolazione siriana si può essere alquanto scettici. Sappiamo, infatti, che nelle rovine delle città siriane, discernere tra combattenti anti Assad e popolazione siriana sarebbe, assolutamente, impossibile, in quanto, gli uni sono mescolati agli altri.

Insomma, più che un rischio è una certezza, il fatto che queste provviste cadranno da subito, in mano proprio agli Jihadisti. Senza contare la forte probabilità che più che derrate alimentari, vengano distribuite armi, in vista di una ripresa dei combattimenti.  Ma la situazione si sta nuovamente, arroventando anche in Ucraina. Dove si ricomincia di nuovo a morire. Inoltre, l’ammorbidimento, solo apparente, degli americani, sullo scenario mediterraneo, è imposto dal nuovo fronte di guerra che si sta aprendo in estremo oriente e che vedrà ancora una volta divise le potenze asiatiche.

Infatti, l’Onu sta già preparando un intervento militare contro la Corea del nord, dopo il lancio di un suo razzo nello spazio. Ancora una volta l’asse russo, cinese e americano, si schiererà contro una nazione da sempre alleata delle potenze socialiste, per ridurla in cenere, riportarla all’età della pietra, come è stato fatto con gli stati del medio oriente ed il Donbass. In Libia la situazione non è meno intricata. L’intervento militare ONU, cioè Nato, in quanto vi partecipano solo forze dell’asse atlantico, è bloccato per effetto del diniego della fiducia, del parlamento libico al governo di unità nazionale. Ed è tutto dire!

Dappertutto, nel mondo, ad ogni latitudine,ci stanno fronti di guerra aperti. Una follia generalizzata taglia il globo terracqueo, in tutta la sua circonferenza. Nata negli anni quaranta,  in funzione antinazista, l’alleanza tra USA, Russia e Cina, oggi, farebbe inorridire Hitler! Il mondo uscito dal secondo conflitto mondiale, non è certo migliore di quello precedente. L’unico aspetto di positività della realtà odierna è per le potenze vincitrici, per le quali ancora perdura uno stato di pace da oltre settant’anni!